Nichel Sensitivity
REAZIONI AVVERSE AGLI ALIMENTI CONTENENTI NICHEL
Cos’è la Nickel Sensitivity?
La Nickel Sensitivity è un’infiammazione intestinale di basso grado caratterizzata da una risposta adattativa locale al cibo contenente nichel.
Il nichel presente negli alimenti può essere responsabile di una risposta di ipersensibilità specifica acquisita di tipo IV.
La Nickel Sensitivity non è una allergia e non risponde immediatamente al contatto/ingestione ma è una patologia da accumulo, l’assunzione di un pasto con più alimenti contenti nichel e la sua ripetizione comporta più facilmente la comparsa di sintomi.
Quali sono i sintomi?
- La Nickel Sensitivity è una condizione caratterizzata da sintomi che compaiono da ore a giorni, dopo l’ingestione di alimenti contenti nichel:
- Gonfiore addominale
- Diarrea
- Dolore addominale
- Aftosi orale
- Cefalea
- Letargia
- Confusione mentale post-prandiale
- Stanchezza cronica
- Parestesie cutanee
- Prurito
- Vaginiti ricorrenti
- Dispareunia
Cos’è il Nichel?
Il Nichel è un metallo ubiquitario che è presente in moltissimi alimenti, soprattutto alimenti di origine vegetale. Inevitabilmente un suolo a maggiore concentrazione di nichel, come le aree vulcaniche, comporta una maggiore concentrazione dello stesso negli alimenti. La presenza di nichel nel cibo è anche dovuta alla sua presenza nei fertilizzanti e concimi.
Quali sono gli alimenti che contengono nichel?
- Frutta secca, soprattutto anacardi, noci, nocciole e mandorle.
- Vegetali. I pomodori sono senza dubbio l’ortaggio ad avere maggior concentrazione di nichel, ma è presente in quantità rilevanti anche in spinaci, verza, fagiolini, diversi tipi di insalata, sedano, carote, cavoli e asparagi;
- Tè e caffè;
- Legumi;
- Frutta essiccata;
- Frutta, come ananas, avocado, fichi, pere e prugne;
- Cibi in scatola.
È consigliato fare attenzione al materiale di cui è costituito il contenitore (latta, lattina, barattolo);
cereali, soprattutto se integrali;
frutti di mare e pesce, soprattutto ostriche, gamberi e cozze.
Come si fa diagnosi?
Per fare diagnosi di Nickel Sensitivity è necessario:
- fare una corretta raccolta anamnestica che evidenzi la relazione esistente tra l’ingestione di alimenti contenti nichel e la comparsa di sintomi e ancor di più la ripetezione nel tempo di questa relazione;
- escludere allergie Ig-E mediate;
- eseguire specifici esami (Patch test mucosale al nichel)
Che cos’è il patch test?
Il patch test mucosale al nichel è un esame non invasivo che rileva le reazioni avverse agli alimenti contenenti nichel. Il metodo è volto ad identificare i soggetti affetti da Nickel Sensitivity, un disordine di non chiara identificazione ma strettamente legato all’alimentazione con cibi contenenti Nichel.
Il metodo del Patch Test Mucosale dimostra che il nichel è capace di provocare, nei pazienti affetti da Nickel Sensitivity, lesioni infiammatorie macroscopicamente evidenziabili a carico della mucosa orale. Il metodo suppone che le stesse lesioni nichel indotte si producano anche sulla mucosa intestinale dopo l’ingestione di cibi contenenti nichel ed essere così responsabile della sintomatologia denunciata.
Qual è la terapia?
Condurre una dieta che prevede una riduzione degli alimenti contenti nichel e l’utilizzo di opportune sostanze chelanti da aggiungere all’alimentazione. L’uso di antiossidanti e inibitori della degranulazione dei mastociti.
Procedura di esecuzione del test
Il test consiste nell’applicazione sulla mucosa orale del labbro superiore di un cerotto opportunamente costruito che prevede la presenza di nichel insieme all’applicazione nella parte opposta del labbro superiore di un altro cerotto senza nessuna aggiunta che viene usato come controllo negativo.
Sia il cerotto medicato con nichel che il cerotto bianco vengono tenuti in sito per 2 ore. Durante il test il paziente dovrà cercare di muore il meno possibile le labbra evitando di parlare, non potrà bere, mangiare ne fumare. Al termine delle 2 ore si rimuovono entrambi i cerottini per osservare la differenza tra cerotto medicato e cerotto bianco e la comparsa di lesioni locali (rossore, edema, flittene o cisti). Qualora si presentino reazioni immediate simili-allergiche, il cerottino può essere rimosso anche prima del tempo minimo prefissato.
Il paziente, dovrà comunicare al medico eventuali reazioni cutanee, gastrointestinali e generali che possono verificarsi fino alle successive 72 ore.
B) LESIONE DOPO APPLICAZIONE – PATCH TEST POSITIVO
B) LESIONE DOPO APPLICAZIONE – PATCH TEST POSITIVO
C) PATCH TEST NEGATIVO
Letteratura scientifica:
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https://www.bussolasanita.it/schede-2478-allergia_al_nichel_quali_alimenti_evitare